giovedì 23 agosto 2007

L'ENNESIMA VENDETTA DI GUERRA ISRAELIANA

L'IDF bombarda la Striscia di Gaza e uccide cinque palestinesi.
Due erano bambini



Una durissima incursione dell'esercito israeliano avvenuta ieri nella Striscia di Gaza ha provocato la morte di almeno cinque palestinesi: tre militanti della jihad islamica che viaggiavano nella loro automobile e due bambini che stavano giocando in una scuola. I militanti della jihad sono stati colpiti da alcune bombe in un raid aereo avvenuto nella mattinata sulla falsariga delle operazioni compiute il giorno precedente che avevano portato alla morte di sei persone. I portavoce militari di Tel Aviv hanno precisato che l'auto è stata colpita dopo che i militanti a bordo avrebbero lanciato un razzo qassam contro la città di Sderot, sud d'Israele. Molto più controversa e difficilmente giustificabile, invece, l'uccisione dei due bambini, uno di 12, l'altro di appena dieci anni. Si chiamavano Abed Hashur e Fadil Mansour e, secondo fonti mediche, sono stati raggiunti da una cannonata mentre erano all'interno di una scuola agraria di Beit Hanun, alla periferia sttentrionale della Striscia. Hashur è morto sul colpo, mentre Mansour si è spento poche ore dopo in un ospedale di Gaz city. Altri quattro bambini palestinesi che si trovavano all'interno dell'istituto sono rimasti feriti, ma per il momento non si conoscono le loro condizioni. Laconico è raggelante il comunicato diffuso dall'esercito israeliano, secondo il quale, miliziani armati si trovavano nei pressi della scuola che, dunque, era inevitabilmente finita nella linea di tiro dei mezzi corazzati:«Chiunque si trovi nei pressi di uomini armati è oggettivamente in pericolo»
Intanto, dopo cinque giorni di blackout, l'Unione Europea ha annunciato che ripristinerà le forniture di carburante all'unico impianto di produzione elettrica della Striscia di Gaza. «In accordo con l'Autorità nazionale palestinese riprenderemo mercoledì in maniera provvisoria le consegne di carburante», si legge in un comunicato dell'Ue che non fornisce ulteriori dettagli.
L'Ue aveva sospeso le consegne alla centrale elettrica, che fornisce il 25 per cento di elettricità nella Striscia, temendo che Hamas potesse beneficiare degli aiuti impossessandosi dei proventi della produzione di energia. Questo sarebbe stato interpretato come un finanziamento indiretto al movimento di resistenza islamico considerato da Ue e Usa un'organizzazione terroristica.
Diverse zone della Striscia di Gaza erano piombate nel buio venerdì scorso dopo che l'impianto aveva ridotto la produzione a causa degli scarsi approvvigionamenti. Hamas aveva negato di aver distratto denaro dalla società elettrica dopo aver preso il controllo della Striscia due mesi fa e aveva detto che avrebbe fornito garanzie sull'indipendenza della struttura.
Il presidente dell'Anp Abu Mazen aveva lanciato un appello per la ripresa delle forniture e aveva puntato il dito contro Hamas accusandolo di aver preso illegalmente il controllo della società elettrica e di aver utilizzato le imposte pagate dai palestinesi per finanziare i propri miliziani.
Hamas aveva però respinto queste accuse, affermando che non c'è stata nessuna interferenza con gli affari della compagnia elettrica. «L'Unione europea adesso ha capito che Hamas non ha nessuna colpa nella questione dell'energia elettrica, comprendendo anche gli effetti catastrofici che il loro blocco delle forniture alla centrale elettrica avrebbe prodotto sulla sanità, sull'ambiente e sulla vita della popolazione palestinese»: ha commentato il portavoce di Hamas, Fauzi Barhum.

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